Panoramica
Lo spettro ultravioletto
Le radiazioni ultraviolette (UV) si trovano nella regione invisibile dello spettro elettromagnetico, tra 100 nm e 400 nm, e si dividono in tre bande (UVA, UVB e UVC) sulla base degli effetti biologici.1
Tipi di raggi UV
Per comprendere i danni che i raggi ultravioletti possono provocare agli occhi, è utile collegare le diverse tipologie di raggi UV ai tipi di danni che queste possono causare ed esaminare gli effetti dei raggi UV a livello cellulare e oculare.
UVA
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I raggi UVA sono responsabili dell'abbronzatura e dell'invecchiamento della pelle.
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I raggi UVA hanno una lunghezza d'onda compresa tra 315 e 400 nm2.
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Il 95% delle radiazioni solari che raggiungono l'equatore è di tipo UVA2.
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È stato dimostrato che i raggi UVA aggravano i danni oculari causati dai raggi UVB3.
UVB
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I raggi UVB danneggiano il DNA e provocano danni tissutali ed eritema solare.
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I raggi UVB hanno una lunghezza d'onda compresa tra 280 e 315 nm2.
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I raggi UVB rappresentano il 5% delle radiazioni solari che raggiungono l'equatore2.
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I raggi UVB sono biologicamente molto più attivi dei raggi UVA4.
UVC
- I raggi UVC sono i più pericolosi, ma vengono assorbiti in gran parte dall'atmosfera.
- I raggi UVC hanno una lunghezza d'onda compresa tra 100 nm e 280 nm2.
- I raggi UVC sono germicidi
Raggi UV: fonti, rischi e il ruolo protettivo delle lenti a contatto

Dobbiamo informare i portatori o potenziali tali sull'importanza della protezione oculare?
Il professore James Wolffsohn esamina i dati più recenti e spiega perché è importante sensibilizzare le persone sui rischi dell'esposizione oculare ai raggi UV e sulle diverse soluzioni di protezione. Scarica l'articolo

Raggi UV e occhi
Karen Walsh esamina le patologie oculari indotte dalla radiazione ultravioletta, le difficoltà di fornire un'adeguata protezione oculare e il ruolo delle lenti a contatto morbide con filtro UV. Scarica l'articolo
Danno cellulare
In che modo le radiazioni UV danneggiano le cellule e i tessuti?
I danni provocati dai raggi UV
Danno oculare
Il danno provocato dai raggi UV è di tipo cumulativo e permanente, e può interessare la cornea, il cristallino, l'iride, la retina e i relativi tessuti congiuntivali ed epiteliali. I danni alle quattro strutture fondamentali (congiuntiva, cornea, cristallino e retina) sono ampiamente documentati.1

Congiuntiva
La congiuntiva è molto vulnerabile ai raggi UV che attivano una complessa serie di reazioni ossidative e diverse vie di apoptosi.2
Cornea
Cristallino
Con l'età, il cristallino ingiallisce e perde trasparenza, principalmente per effetto di mutazioni irreversibili a carico delle proteine che costituiscono il cristalino5 causate dall'invecchiamento, da fattori ereditari e dall'esposizione ai raggi UV.6
Retina
In genere, il potere filtrante del cristallino protegge la retina dai raggi UV. Cristallini più giovani e chiari, tuttavia, lasciano passare una quantità maggiore di raggi UV, pertanto è ancora più importante proteggere i bambini dall'esposizione ai raggi UV.
Ricerca: la superficie oculare riflette i raggi UV sul lato del naso
Condizioni oculari legate ai raggi UV
L'esposizione ai raggi UV è stata inclusa tra le cause o i fattori di rischio nella patogenesi di un numero elevato di condizioni oculari,1-4 tra cui pinguecola, pterigio, cheratocongiuntivite da UV, cataratta, degenerazione maculare, carcinoma a cellule squamose, melanoma oculare e cheratopatia climatica. Approfondiamo di seguito alcune delle condizioni oculari legate ai raggi UV più frequenti:
Pinguecola

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La pinguecola5,6 è una lesione benigna giallognola e leggermente sporgente che si forma prevalentemente sul limbo nasale.
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La pinguecola si sviluppa nel corso di diversi anni.
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Le lesioni sono il risultato di una degenerazione dello stroma congiuntivale.
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Si sviluppa più frequentemente in zone e con attività che presentano un'elevata esposizione ai raggi UV ed a elementi ambientali come il vento e la polvere.
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In sintomi comprendono secchezza e discomfort.
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I primi segni si possono osservare anche nei bambini già a partire dai nove anni7.
Pterigio

L'esposizione ai raggi UV sembra essere il fattore principale nello sviluppo dello pterigio.8-11 Si registra una maggiore incidenza nei paesi vicino all'equatore e nella popolazione tra i 20 e i 30 anni che svolge attività o vive in ambienti di luce intensa (surfisti, marinai, pescatori). Questa condizione è legata all'esposizione ai raggi UV in età giovane e nei climi secchi e ventosi,12 e può compromettere la vista.
Patogenesi dello Pterigio
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Lo stroma congiuntivale degenera e viene sostituito da fibre spesse. Può essere interessato anche lo stroma corneale. Nel caso mostrato in foto, lo pterigio ha iniziato a infiltrare la cornea dell'occhio sinistro.
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Lo pterigio ha generalmente l'aspetto di una macchia sollevata e a forma di ala di tessuto fibroso, fibrovascolare o vascolare. Si verifica di frequente anche in sede nasale.
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Lo pterigio è spesso asintomatico, ma le persone si rivolgono spesso allo specialista per problemi legati all'estetica.
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Lo pterigio è difficile da trattare e l'intervento chirurgico non è sempre risolutivo (forte recidività)
Fotocheratite

Una grave sovraesposizione al sole può provocare fotocheratite (cheratocongiuntivite da UV).13 La cheratocongiuntivite da UV presenta il seguente sviluppo:
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Lo strato epiteliale si irrita e si disgrega. La risposta infiammatoria che segue provoca edema, congestione e formazione di macchie puntiformi sulla cornea.
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Le cellule epiteliali possono morire, compromettendo l'acuità visiva. Le fibre nervose non sempre vengono risparmiate, perciò la sensazione dolorosa può essere particolarmente intensa.
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Si verifica anche il coinvolgimento della congiuntiva. Il trauma provoca la sensazione di avere un corpo estraneo nell'occhio.
Cataratta corticale

La cataratta2,14,15 è la prima causa di cecità nel mondo. In molti paesi, la rimozione della cataratta è uno degli interventi chirurgici più frequenti. Si sviluppa a 40-50 anni e i sintomi comprendono visione sfocata, aloni e abbagliamento durante la guida notturna.
Lo sviluppo della cataratta è molto complesso
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L'età e l'ereditarietà sono i fattori di rischio principali per lo sviluppo di tutti i tipi di cataratta.
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L'esposizione ai raggi UV è considerata un fattore di rischio importante per lo sviluppo della cataratta ed è stata correlata all'insorgenza precoce della cataratta corticale.14 La correlazione tra raggi UV e cataratta corticale è stata dimostrata ampiamente a livello sperimentale; tuttavia non si conosce ancora il ruolo esatto giocato dall'esposizione ai raggi UV nello sviluppo naturale della condizione.
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Altri fattori di rischio sono il fumo, l'alimentazione, l'uso di farmaci e lo stato di salute generale.
Modi in cui l'esposizione ai raggi UV può colpire il cristallino e indurre potenzialmente alla cataratta: alcuni meccanismi postulati
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Alterazioni a carico degli aminoacidi fotosensibili nelle proteine del cristallino.
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Legame covalente tra i composti del filtro UV e le proteine del cristallino.
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Formazione di ossidanti tossici reattivi.
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Danno diretto del DNA nell'epitelio corneale.
Degenerazione maculare

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Nei paesi in via di sviluppo, la degenerazione maculare legata all'età16–19 è una delle cause principali di perdita irreversibile della visione centrale.
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La degenerazione maculare legata all'età è una patologia multifattoriale.
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Lo sviluppo della degenerazione maculare legata all'età può essere associato a esposizione ai raggi UV20.
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Livelli di densità superiori del pigmento maculare sembrano avere un effetto protettivo contro la degenerazione maculare legata all'età.
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L'esposizione oculare ai raggi UV rappresenta una minaccia soprattutto per i bambini piccoli perché il loro cristallino blocca in minima parte la radiazione UV21.