Panoramica
Uno tra i ruoli più importanti dei professionisti della vista è far conoscere i rischi evitabili per la salute oculare.1 Garantire una protezione completa dall'esposizione ai raggi UV può rivelarsi un compito decisamente complesso. I consumatori sanno che l'esposizione ai raggi UV è pericolosa per la pelle, ma molti di loro non sono consapevoli dei rischi ai quali sono esposti gli occhi durante tutto l'anno.2
Informazioni sulle radiazioni UV3,4,5
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EFFETTI CUMULATIVI: l'esposizione ai raggi UV può aumentare le probabilità di sviluppare problematiche oculari nel corso della vita.
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IRREVERSIBILI: sul lungo periodo il sole può causare danni irreversibili a tutta la struttura dell’occhio e del tessuto circostante che non ricevono protezione.
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I BAMBINI SONO A MAGGIOR RISCHIO: Si stima che la dose annuale di raggi UV ricevuti dai bambini sia tre volte superiore rispetto agli adulti.
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RISCHIO PRESENTE TUTTO L'ANNO: l'esposizione ai raggi UV si verifica tutto il giorno e durante tutto l'anno, ed è superiore quando i raggi si riflettono sulla neve6.
1. Sulley A, Sencer S, Ruston D & R Packe, “UV - What your patients don't know”, in Optom Vis Sci, 2012; E-abstract 1255448.
2. “Here Comes the Sun”, in Optician, 2012 244;6362: 9-10.
3. Sasaki H, Sakamoto Y, Schnider C et al., “UV-B exposure to the eye depending on solar altitude”, in Eye and Contact Lens, 2011;37:4 191-195.
4. “Here Comes the Sun”, in Optician, 2012 244;6362: 9-10.
5. Maddock J et al., “Use of Sunglasses in Public Outdoor Recreation Settings in Honolulu, Hawaii”, in Optom Vis Sci, 2009; 86(2): 165-166.
6. Sliney, David H., “Intraocular and Crystalline Lens Protection From Ultraviolet Damage”, in Eye and Contact Lens, luglio 2011; 37: 250-258.
posizione geografica e stagioni incidono sui livelli di esposizione ai raggi uv
La posizione geografica (nord vs sud Europa o Italia) e il periodo dell'anno possono incidere sulla quantità di raggi UV ricevuti, complicando la misurazione dei livelli di esposizione.
Esposizione in periodi e località che non ci si aspetterebbe
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L'esposizione oculare ai raggi UV può rappresentare un rischio notevole durante tutto l'anno1 e, rispetto alla pelle, può essere perfino superiore.
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L'esposizione oculare ai raggi UV è maggiore nelle regioni non equatoriali per via della minore altezza del sole nel cielo durante il giorno1.
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La maggiore esposizione oculare non si verifica a mezzogiorno ma a metà mattina e nel tardo pomeriggio (le sopracciglia proteggono l'occhio quando il sole è alto nel cielo)2.
L'inclinazione del sole dipende dalla stagione e dalla posizione geografica1:
I raggi UV si riflettono su superfici diverse
I raggi UV sono in grado di attraversare la copertura delle nuvole e si riflettono su tutte le superfici ad angoli diversi (e spesso sorprendentemente alti).1 Le nuvole chiare bloccano appena il 10% dei raggi UV2 e in inverno l'esposizione ai raggi UV può essere 100 volte superiore nel caso di luce riflessa dalla neve.3
1. Sasaki H, Sakamoto Y, Schnider C et al., “UV-B exposure to the eye depending on solar altitude”, in Eye and Contact Lens, 2011;37:4 191-195.
2. “Here Comes the Sun”, in Optician, 2012 244;6362: 9-10.
3. Sliney, David H., “Intraocular and Crystalline Lens Protection From Ultraviolet Damage”, in Eye and Contact Lens, luglio 2011; 37: 250-258.
Sensibilizzare la popolazione
Non è facile sensibilizzare la popolazione sull'importanza di proteggere gli occhi dai raggi UV e sulle diverse soluzioni presenti sul mercato. A partire dagli anni settanta, nel mondo è stato registrato un netto incremento dell'incidenza di tumore alla pelle, in particolare tra le persone di carnagione chiara. Questo incremento è strettamente correlato alle abitudini di esposizione al sole.1
Sebbene i consumatori europei si dichiarino consapevoli dei rischi legati all'esposizione ai raggi UV, non tutti comprendono l'impatto della luce sugli occhi e i vantaggi di una protezione oculare completa attraverso l'utilizzo di occhiali da sole avvolgenti, un cappello a tesa larga ed eventualmente lenti a contatto con filtro UV. Inoltre, i consumatori associano il concetto di esposizione ai raggi UV prevalentemente all'estate, il 95% usa una protezione nelle giornate di sole, e soltanto il 16% lo fa anche in altre situazioni meteorologiche. Nonostante un numero sorprendentemente alto di persone interessate a provare le lenti a contatto con filtro UV, sono poche quelle che si proteggono attivamente dall'esposizione ai raggi UV.2
Esiste pertanto una grande opportunità educativa per l'89% dei consumatori che sono meno propensi a riconoscere l'importanza della protezione oculare dall'esposizione ai raggi UV.2
1. Global Solar UV Index: protezione UV. Ginevra, Svizzera: Organizzazione Mondiale della Sanità; 2002.
2. Sulley A, Sencer S, Ruston D & R Packe, “UV - What your patients don't know”, in Optom Vis Sci, 2012; E-abstract 1255448
effetti della focalizzazione della luce periferica PLF (Peripheral Light-Focussing)
La luce periferica è difficile da bloccare con i normali occhiali da sole e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, può rappresentare per gli occhi una minaccia pari a quella posta dalla luce diretta.1–4
È stato dimostrato che la cupola corneale, agendo da lente laterale, rifrange e intensifica la luce periferica in aree di luce concentrate all'interno del segmento anteriore, colpendo in particolare il cristallino nasale e il limbo nasale. Questo effetto, detto focalizzazione della luce periferica PLF (Peripheral Light-Focussing), può col tempo essere causa di patogenesi dello pterigio e della cataratta.5–7
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La zona ottica corneale concentra e intensifica i raggi che penetrano dalla periferia temporale sul cristallino nasale e sul limbo nasale.
I normali occhiali da sole potrebbero non essere sufficienti
L'esposizione ai raggi UV periferici è possibile
anche quando si indossano occhiali con filtri UV.
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L'uso di lenti a contatto con filtro UV
fornisce una protezione aggiuntiva.
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Misurazione dell'effetto PLF (Peripheral Light-Focussing) in laboratorio4
I ricercatori hanno dimostrato che la focalizzazione della luce periferica provoca la formazione di immagini secondarie sul segmento anteriore dell'occhio. Applicando la tracciatura della luce su un modello oculare anatomico con cristallino a gradiente d'indice, i ricercatori hanno scoperto che una quantità considerevole di luce si concentra sul limbo nasale e sul cristallino. I livelli di concentrazione misurati fanno pensare alla presenza di un meccanismo di fototossicità per il cristallino.
Misurazione dell'effetto PLF (Peripheral Light-Focussing) oculare alla luce3
Un occhio anatomicamente normale è dotato di sensori UVA e UVB presso il limbo nasale ed è esposto ai raggi solari in tre diversi ambienti esterni: in città, in montagna e in spiaggia. L'intensità della radiazione UVA sul limbo nasale è identica in tutti e tre gli ambienti con o senza occhiali da sole, lasciando pensare che gli occhiali da sole utilizzati nello studio (modello aviatore) non abbiano offerto alcuna protezione dai raggi UV periferici.
1. Coroneo MT., “Albedo concentration in the anterior eye: a phenomenon that locates some solar diseases”, in Ophthalmic Surg, 1990;21(1):60-6.
2. Coroneo MT, Müller-Stolzenberg NW, Ho A., “Peripheral light focussing by the anterior eye and the ophthalmohelioses”, in Ophthalmic Surg, 1991;22(12):705-11.
3. Kwok LS, Kuznetsov VA, Ho A, Coroneo MT., “Prevention of the adverse photic effects of peripheral light-focussing using UV-blocking contact lenses”, in Invest Ophthalmol Vis Sci, 2003;44(4):1501-7.
4. Kwok LS, Daszynski DC, Kuznetsov VA, Pham T, Ho A, Coroneo MT., “Peripheral light-focussing as a potential mechanism for phakic dysphotopsia and lens phototoxicity”, in Ophthalmic Physiol Opt. 2004;24(2):119-29.
5. Coroneo MT, Di Girolamo N, Wakefield D., “The pathogenesis of pterygia”, in Curr Opin Ophthalmol, 1999;10(4):282-8.
6. Kwok LS, Coroneo MT., “A model for pterygium formation”, in Cornea, 1994;13(3):219-24.
7. Kwok LS, Coroneo MT., “Temporal and spatial growth patterns in the normal and cataractous human lens”, in Exp Eye Res, 2000;71(3):317-22.